La trofia (o trofietta) è un tipo di pasta molto comune nella regione ligure. La trofia si presenta con la forma allungata e arricciata, piuttosto sottile. Secondo alcune fonti, il nome trofia deriva dalla parola strufuggiâ che in dialetto ligure significa strofinare. La forma della pasta è data dal peculiare carattere arricciato a forma di trucciolo da falegname. La forma e la grandezza, piuttosto ridotta, di una trofia sono fattori importanti per le sue qualità organolettiche. Le trofiette vanno condite, quasi esclusivamente nella versione locale, con il pesto genovese. Una variante prevede la bollitura con patate e fagiolini novelli.
- farina di semola di grano duro
- acqua q.b.
PREPARAZIONE
Lavorate l'impasto per una decina di minuti, deve risultare abbastanza sodo. Considerate che ci vuole 1 chilo di pasta per sei persone, in quanto la pasta di semola rende la meta di quella con farina di grano tenero. Lasciate riposare l'impasto per 15-30 minuti coperto, potete usare anche un sacchetto di plastica. A questo punto prendete un pezzo dall'impasto tenendolo con la mano sinistra, mentre con la destra prelevate piccoli pezzetti di pasta grandi come una nocciola arrotolandoli sulla spianatoia. Ora il movimento per far arricciare le trofie è più facile a farsi che a dirsi. Il movimento da fare non è difficile, bisogna "arrotolare di traverso", come tutte le cose, bisogna "prenderci la mano"; non vi demoralizzate se le prime trofie non vengono bene, prendetevi il tempo necessario per capire e vedrete che dopo 30 o 40 trofie il movimento diventa automatico. Io personalmente sono una frana e quindi preferisco usare il ferretto, devo ringraziare mia figlia Maria per il risultato che vedete in foto.Man mano che le preparate mettetele ad asciugare su un canovaccio fino alla loro cottura.
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