venerdì 28 giugno 2013

Pesto trapanese (busiate al pesto trapanese)

La salsa usata per questo piatto è tipica della zona del trapanese, ma è una ricetta diffusa in tutta la parte occidentale della Sicilia. Il pesto alla trapanese, in dialetto “agghiata trapanisa” è una ricetta antica che ha origine nei porti trapanesi. A Trapani si fermavano infatti le navi genovesi provenienti dall’Oriente e ovviamente i marinai genovesi fecero conoscere il pesto ai siciliani. I trapanesi modificarono la ricetta del pesto aggiungendo gli ingredienti tipici del loro territorio. Un’ottima ricetta per un primo alternativo, gustoso e ricco. Questo sughetto, infatti, si sposa bene con ogni tipo di pasta perché è avvolgente e soprattutto ben aromatizzato. La pasta tipica del luogo sono le busiate, una specialità di pasta fresca che prende il nome dai fili dell'erba busa, una sorta di sottilissimo giunco, poi l'erba busa è stata sostituita dai busi, i ferri che vengono oggi utilizzati per dare la tipica forma.


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 1 kg. di busiate fresche
  • 1 kg.di pomodori maturi
  • 2 spicchi d'aglio
  • 100 gr. di mandorle pelate e tostate
  • 1 mazzetto di basilico
  • 130 gr. di olio evo
  • 50 gr. di formaggio pecorino grattugiato (ricotta salata, parmigiano)
  • 1 pizzico di pepe
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Sciacquate i pomodori e tuffateli in acqua calda per 5 minuti, poi, pelateli, privateli dei semi e tritateli grossolanamente. Pestate a lungo le mandorle con una presa di sale nel mortaio, va bene anche nel frullatore. Quando saranno polverizzate, aggiungete l'aglio, il basilico e riprendete a pestare (o frullare), fino ad ottenere un composto omogeneo. Unite il pomodoro e continuate la lavorazione, in modo che gli ingredienti siano ben amalgamati. A questo punto incorporate l'olio, il sale necessario e il pepe nero, mescolate e lasciate riposare. Nel frattempo lessate la pasta in acqua salata e scolatela al dente, infine conditela con la salsa preparata e saltatela per qualche istante in padella. Servite il piatto accompagnando con il pecorino grattugiato.

ACCORGIMENTI
Le dosi sono indicative, nel senso che ognuno di voi può giocare con gli ingredienti e personalizzare la salsa. Io, ad esempio, non amo che il pesto sia strapieno d'aglio e ne metto un pochino in meno e poi mi piace che la salsa sia bella cremosa. Per chi di voi si vuole cimentare a fare la pasta a mano, può prepararla consultando il post "fusilli avellinesi", che sono molto simili alle busiate trapanesi, nella preparazione, solo che quest'ultime sono più corte.

Cime e talli di zucchine sfritti

Questo è un piatto molto povero, infatti ha radici contadine ed è conosciuto soprattutto in Italia Meridionale. Non è facile procurarsi la materia prima se non si va direttamente in campagna. La stagione è quella giusta: fine primavera e inizio estate. Della pianta viene essenzialmente utilizzato il frutto, invece in questa ricetta noi useremo le foglie tenere e i talli della zucchina. Il risultato è gradevolissimo, l'esecuzione è semplice, il piatto è genuino, ci vuole solo un po' di pazienza per "aggiustare la verdura".


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 2 kg. di cime e talli di zucchina
  • 100 gr. di olio evo
  • 1 spicchio di aglio
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Di solito quando si va direttamente sulla pianta si raccolgono anche i fiori e le piccole zucchine. Pulite le foglie e i talli in questo modo:  eliminate le foglie troppo grandi e quelle che tenete le dovete sfilare iniziando dal gambo, la stessa operazione la fate per i talli. 


Ai fiori levate i pistilli e gli aghetti laterali. Una volta terminata questa operazione lavate bene il tutto e scottateli per 2 minuti in acqua bollente. 


Nel frattempo preparate una padella in cui avrete messo l'olio e l'aglio a soffriggere. Alzate la verdura dall'acqua e mettetela direttamente nella padella con l'olio, salate e coprite con coperchio. Fate cuocere per circa 5 minuti, impiattate e servite.

ACCORGIMENTI
Per chi non ha la pazienza di aggiustare la verdura può comprare la verdura già aggiustata. Non fate cuocere troppo altrimenti si spappola e lasciate che il, piatto sia leggermente umido ma non brodoso. A chi piace si può aggiungere il peperoncino. 

San Pietro al forno con patate

Questa ricetta per il pesce San Pietro, per alcuni detto anche pesce gallo è tanto facile da fare, gustosa e leggera. Può essere un buon piatto per una cena con gli amici, come per la famiglia, infatti questo saporito pesce, anche facile da deliscare, ha molti impieghi in cucina e la carne è tenera e saporita. Il San Pietro si presenta "schiacciato", la colorazione è grigio–dorata, scuro sul dorso con riflessi argentei sul ventre e giallastri sui fianchi, dove si trova un "occhio" bluastro. Il muso coriaceo sembra avere una sorta di corazza ed i bordi del corpo sono ricoperti da placche spinose e la prima pinna dorsale possiede lunghi filamenti. Il nome "San Pietro" deriva dalla leggenda che il Santo, un giorno mentre passeggiava in riva al mare, si chinò sull'acqua e, senza neppure guardare, estrasse questo pesce.



INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 1 pesce San Pietro grande o due piccoli (circa kg.1,5)
  • 800 gr. di patate a pasta gialla
  • 100 gr. di olio
  • erbe aromatiche
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 pizzico di pepe
  • sale q.b.


PREPARAZIONE
Lavate, eviscerate e desquamate il pesce, se è grande lo potete anche tagliare a tranci. Pelate, lavate e tagliate le patate a tocchi. Fate fare un bollore alle patate in acqua salata per circa 5 minuti. Prendete una teglia da forno e mettete insieme il pesce, le patate scottate e lo spicchio di aglio in camicia, salate e pepate. Mettete in forno ventilato a 200° per circa 40 minuti.


Servite il piatto caldo con l'aggiunta di erbette aromatiche e, credetemi, sarà molto gradito a grandi e piccini!!!.

ACCORGIMENTI
Se non siete in grado di pulire il pesce fatevi aiutare dal vostro pescivendolo di fiducia. State attenti alla cottura, come tutti i piatti di pesce, non deve asciugare troppo.

giovedì 20 giugno 2013

Fettuccine gamberi e asparagi

Il piatto che vi propongo è un primo dal gusto delicato e raffinato, molto semplice da preparare e di grande effetto. Tutto nasce per assaporare ancora una volta gli asparagi che si trovano in questo periodo dell’anno, prima che finisca la stagione, e quindi, in una giornata tipica primaverile ho scelto dei colori delicati che la ricordassero anche nel mio piatto. L’accostamento dei gamberi con gli asparagi è un binomio perfettamente riuscito tanto che si può dire sia diventato un classico della nostra buona cucina mediterranea.


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
per la pasta:
  • 500 gr. di farina di semola di grano duro
  • 5 uova
per il condimento:
  • 1 kg. di asparagi verdi
  • 250 gr. di gamberi o mazzancolle
  • 100 gr. di olio evo
  • 1 scalogno
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 10 pomodorini pachino
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Per la preparazione della pasta vedete il post "tagliatelle". Per il condimento, pelate gli asparagi (per 1/3 della loro lunghezza, fino alla parte morbida)) e, dopo averli lavati, sbollentateli per qualche minuto in acqua salata. Nel frattempo in una capace padella fate un soffritto con lo scalogno e l'olio. Facendo attenzione che lo scalogno non bruci, aggiungete la metà del prezzemolo tagliuzzato e gli asparagi tagliati a pezzetti, sfumate con il vino bianco e una volta evaporato aggiungete i pomodorini. Fate cuocere per circa 5-10 minuti, senza far troppo asciugare il condimento. Unite al condimento preparato i gamberi che in precedenza avrete pulito e privato della testa e del gusci, cucinateli a fiamma viva  per qualche minuto. Aggiustate di sale e non appena la pasta sarà cotta “al dente” scolatela e versatela nella padella con gli asparagi e i gamberi, spadellate per qualche attimo, se necessario aggiungete un po' dell'acqua di cottura della pasta che avrete conservato. Servite  guarnendo il piatto con un ciuffetto di prezzemolo.


ACCORGIMENTI
Non buttate le teste dei gamberi una volta sgusciati, ma fatele soffriggere insieme alla salsa (magari schiacciandole un po') e poi eliminatele prima della mantecatura. se non avete tempo per fare le tagliatelle, acquistate 400 gr. di quelle fresche. Potete usare in alternativa i gamberi surgelati. Quando spadellate lasciate il condimento fluido e non asciutto.

Risotto ai fiori di zucca

Questo piatto non è un semplice risotto ma un delicato e cremoso primo piatto, semplice da preparare e squisito da gustare. Si presenta anche molto bene e abbina la genuinità degli ingredienti con i colori dell'estate.



INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 450 gr. di riso varietà carnaroli
  • 30 fiori di zucca
  • 80 gr. di olio evo
  • una noce di burro
  • 1 scalogno
  • 1,5 lt. di brodo vegetale
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 80 gr. di formaggio parmigiano grattugiato
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Scaldate l’olio in una pentola e unite i fiori di zucca che avrete lavato, asciugato e privato del gambo e del pistillo, lasciate appassire, poi aggiungete il riso e fatelo tostare, mescolando di tanto in tanto. Quando sarà tostato al punto giusto bagnate con il vino bianco e fatelo evaporare completamente, salate e pepate e aggiungete un mestolo di brodo, fate assorbire, poi aggiungete un altro mestolo e così via fino a portare a cottura il riso, circa 15 minuti. Quando sarà cotto spegnete il fuoco, aggiungete una noce di burro, mescolate bene e servite caldo con formaggio grattugiato.

ACCORGIMENTI
Raccomando di usare sempre prodotti freschi e la pentola adatta. Preparate il brodo vegetale mettendo a bollire in acqua per circa un'oretta una patata, una carota, mezza cipolla, un gambo di sedano e un pomodoro. Il risotto deve rimanere "morbido".

martedì 11 giugno 2013

Linguine ai peperoni gialli

Una pasta semplice e colorata, che mette allegria e regala sapore. Quello che vi propongo è un primo piatto fuori dall'ordinario, gustoso, veloce e leggero, che coniuga la dolcezza di un frutto come il peperone al sapore forte della cipolla.



INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 500 gr. di pasta di semola di grano duro formato linguine
  • 1 peperone giallo grande
  • 1 cipolla bianca
  • 100 gr. di olio evo
  • 2 cucchiai di panna liquida
  • 50 gr. di formaggio parmigiano grattugiato
  • un ciuffo di basilico
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Lavate e pulite il peperone togliendo i semi interni e il picciolo, tagliatelo a listarelle sottili. In una padella capiente mettete l'olio con la cipolla tagliata a julienne e fate soffriggere lentamente e con coperchio, dopo qualche minuto aggiungete i peperoni tagliati e il sale. Lasciate lentamente cuocere fino a quando i peperoni saranno completamente cotti, anzi stracotti. Alla bisogna aggiungete un bicchiere di acqua, fino a che la salsina diventa cremosa, di solito ci vuole circa 1 ora.



Lessate al dente in acqua salata le linguine e scolatele, conservando un mestolo di acqua di cottura, che vi servirà per amalgamare. Mescolate il tutto nella padella aggiungendo la panna e il parmigiano grattugiato. Servite caldo con qualche foglia di basilico.



ACCORGIMENTI
Cuocete sempre la pasta molto al dente per poterla ripassare in padella ed evitate che la pasta si asciughi o si incolli.Sono buone anche senza la panna.

Branzino al gusto mediterraneo

Questo piatto è molto semplice da eseguire, si tratta di una variante del classico branzino al forno. La spigola o branzino è un pesce di elevato valore gastronomico e celebrarne la bontà è quasi superfluo, perché le sue carni pregiate non temono confronti in quanto a delicatezza e al tempo stesso sapore. Il branzino è meglio conosciuto con il nome "spigola" nelle zone dell’Italia Meridionale, ed era molto apprezzato fin dai tempi antichi dai Romani che lo chiamavano Lupus, per la sua voracità. Ben tollerante ai cambiamenti di salinità è in grado di risalire i fiumi per parecchi chilometri in cerca delle proprie prede. 



INGREDIENTI (dosi per quattro persone)
  • 1 branzino (spigola)di media grandezza(circa 1,2 kg.)
  • 100 gr. di olive nere di Gaeta
  • 4 patate grandi di pasta gialla
  • 10 capperi desalati
  • 50 gr. di olio evo
  • mezzo bicchiere di acqua
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 pizzico di origano secco
  • 1 pizzico di pepe
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Lavate, eviscerate e desquamate la spigola, poi ne fate due filetti. Sbucciate, lavate e tagliate a fette sottili le patate. Prendete un tegame, mettete sul fondo l'olio e adagiate sopra i filetti di spigola sul lato esterno(della pelle). Aggiungete lo spicchio di aglio schiacciato, le patate, le olive denocciolate, i capperi desalati e l'origano. Infine salate, pepate e mettete anche l'acqua, poi cuocete a fuoco basso con coperchio per 20 minuti. Servite bello caldo e fumante.


ACCORGIMENTI
Prima di tutto la spigola deve essere rigorosamente fresco, se non lo sapete sfilettare potete farlo fare dal vostro pescivendolo. Il pesce deve rimanere bello umido, quindi controllate la cottura: è fondamentale che rimanga il brodetto e che le carni non asciughino.

martedì 4 giugno 2013

Torta caprese bianca al limone

Questo dolce tipico dell'isola da cui prende il nome, è caratterizzato da un cuore tenero a base di mandorle e cioccolato bianco e da uno straordinario profumo di limoni! La caprese al limone è un dolce dal sapore deciso e intenso, originale  e molto raffinato da portare in tavola con una generosa spolverata di zucchero a velo oppure può essere servito insieme al gelato. È una variante, creata dal pasticciere Sal De Risodella classica torta caprese al cioccolato fondente. 

INGREDIENTI (ø 24 cm.)
  • 200 gr. di mandorle spellate
  • 120 gr. di zucchero a velo
  • 100 gr. di olio evo
  • 180 gr. di cioccolato bianco
  • 5 uova
  • 50 gr. di fecola di patate
  • 60 gr. di zucchero semolato
  • 30 gr. di scorzette di limone candito (1 cucchiaio di marmellata di limoni)
  • scorza grattugiata di 1 limone non trattato
  • un cucchiaio di marmellata di limoni
  • i semini del baccello di vaniglia
  • mezza bustina di lievito in polvere per dolci
  • zucchero a velo vanigliato per guarnire

PREPARAZIONE
Frullate le mandorle con lo zucchero a velo e i semi di vaniglia fino a ridurle in polvere.


Grattugiate a parte il cioccolato bianco o tagliatelo molto finemente.


In una capiente terrina, con le fruste elettriche montate le uova con lo zucchero semolato fino a triplicarne il volume, ci vorranno 10 minuti abbondanti. 


A parte incorporate alla miscela di mandorle e zucchero a velo, la fecola di patate e il lievito setacciati, le scorzette di limone candite (io ho la marmellata) e la scorza grattugiata del limone fresco. Incorporate il cioccolato bianco, l'olio evo ed infine le uova montate. Amalgamate bene con una spatola compiendo dei movimenti circolari dal basso verso l'alto. 


Imburrate e infarinate la tortiera, versate dentro il composto  e infornate in forno statico a 200°C per i primi 5 minuti, poi a 160°C per altri 45 minuti. Una volta trascorso il tempo, sfornate e lasciate raffreddare. 


Sformate il dolce e servitelo a temperatura ambiente spolverizzato di zucchero a velo! 

ACCORGIMENTI
Unica modifica che ho apportato alla ricetta originale è la sostituzione delle scorzette di limone candite con marmellata di limoni. State attenti alla cottura, se vi sembra che si scurisce troppo sopra e ancora non è cotta proteggete la parte superiore con carta di alluminio. Prima toglierla dalla tortiera aspettate che si raffreddi completamente. Potete anche usare la carta da forno sotto la tortiera invece di imburrare e infarinare. Va servita capovolta e con tanto zucchero a velo.

lunedì 3 giugno 2013

Pasta e piselli

Questa ricetta ha tutto il gusto ed i profumi della primavera, in quanto si può preparare con i piselli freschi; è un piatto facile, veloce e molto saporito. La pasta e piselli è una minestra veramente deliziosa in cui la cipollina di stagione mette in grande risalto il sapore delicato e caratteristico dei piselli. Questo è un ottimo piatto unico, sano e nutrizionalmente completo, che abbina i cereali e i legumi con gusto e leggerezza.


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 1 kg. di piselli freschi oppure 300 gr. già sgranati
  • 400 gr. di pasta di semola di grano duro formato tubetti (ditali)
  • 1 cipollina fresca
  • 100 gr. di olio evo
  • 1 bicchiere d'acqua
  • 1 pizzico di pepe a piacere
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Sgranate i piselli, eliminandone il baccello. Pulite la cipollina e tagliatela a fettine sottili. Fatela soffriggere in una pentola per minestra con l'olio a fiamma media. Appena comincia ad appassire aggiungete i piselli e lasciateli cuocere per 5 minuti mescolando di tanto in tanto. A questo punto aggiungete l'acqua, aggiustate di sale e fate cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti. Il risultato finale deve essere appena brodoso. 


Lessate i tubetti bene al dente e mescolateli ai piselli già preparati,  amalgamate bene e servite caldo, se volete, mettete un pizzico di pepe.

ACCORGIMENTI
L'importante è che i piselli siano freschi perché secondo me con quelli surgelati il gusto cambia abbastanza. Potete acquistarli ancora con il baccello o già sgranati, io preferisco sgranarli al momento. Per il peso vi conviene chiedere al vostro fruttivendolo, i miei non erano particolarmente pieni e da più di 1 kg di baccelli ho ricavato poco più di 200 gr. di piselli! A me piacciono poco brodosi e ben conditi, rinunciando volentieri alla pancetta.

Trofie

La trofia (o trofietta) è un tipo di pasta molto comune nella regione ligure. La trofia si presenta con la forma allungata e arricciata, piuttosto sottile. Secondo alcune fonti, il nome trofia deriva dalla parola strufuggiâ che in dialetto ligure significa strofinare. La forma della pasta è data dal peculiare carattere arricciato a forma di trucciolo da falegname. La forma e la grandezza, piuttosto ridotta, di una trofia sono fattori importanti per le sue qualità organolettiche. Le trofiette vanno condite, quasi esclusivamente nella versione locale, con il pesto genovese. Una variante prevede la bollitura con patate e fagiolini novelli.


INGREDIENTI
  • farina di semola di grano duro
  • acqua q.b.

PREPARAZIONE
Lavorate l'impasto per una decina di minuti, deve risultare abbastanza sodo. Considerate che ci vuole 1 chilo di pasta per sei persone, in quanto la pasta di semola rende la meta di quella con farina di grano tenero. Lasciate riposare l'impasto per 15-30 minuti coperto, potete usare anche un sacchetto di plastica. A questo punto prendete un pezzo dall'impasto tenendolo con la mano sinistra, mentre con la destra prelevate piccoli pezzetti di pasta grandi come una nocciola arrotolandoli sulla spianatoia. Ora il movimento per far arricciare le trofie è più facile a farsi che a dirsi. Il movimento da fare non è difficile, bisogna "arrotolare di traverso", come tutte le cose, bisogna "prenderci la mano"; non vi demoralizzate se le prime trofie non vengono bene, prendetevi il tempo necessario per capire e vedrete che dopo 30 o 40 trofie il movimento diventa automatico. Io personalmente sono una frana e quindi preferisco usare il ferretto, devo ringraziare mia figlia Maria per il risultato che vedete in foto.Man mano che le preparate mettetele ad asciugare su un canovaccio fino alla loro cottura.


ACCORGIMENTI
Tenerli ben separati ad asciugare su un canovaccio ed esercitare sempre la stessa pressione quando si passa il taglio della mano, usare la farina se serve : non si devono attaccare alla spianatoia. 

Pesto genovese (trofie al pesto)

Questo è un tipico condimento originario della Liguria: è in questa splendida regione infatti che nasce questa salsa, che si dice addirittura sia afrodisiaca. Il suo ingrediente base è il basilico o meglio, il basilico di Prà. Il pesto è una salsa fredda, che da alcuni decenni è tra le salse più conosciute e diffuse nel mondo. Le prime tracce del pesto le troviamo addirittura nell'800 e da allora, la ricetta si è sempre mantenuta identica, almeno nella preparazione casalinga. Il Pesto alla genovese si usa per condire i primi piatti come gli gnocchi di patate e la pasta, tipo le trofie, le bavette, le linguine, le trenette, i corzetti, le tagliatelle, i tagliolini e le lasagne. Il Pesto alla genovese è ottimo anche per crostini, pizze e piatti freddi. 


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 3 fascetti di basilico (circa 100 gr.)
  • 50 gr. di formaggio parmigiano grattugiato
  • 25 gr. di pecorino romano grattugiato
  • 30 gr. di pinoli
  • 1 spicchio di aglio
  • 100 gr. di olio evo
  • 1 pizzico di sale grosso

PREPARAZIONE
Lavate le foglie di basilico e asciugatelo su un canovaccio foglia per foglia (in realtà le foglie non andrebbero lavate, ma solo pulite con un panno umido come per la pulizia dei funghi). Tradizionalmente il pesto viene preparato con l'uso di mortaio e pestello ma per comodità oggi si prepara con il frullatore facendo attenzione però a non utilizzare una velocità troppo forte per non far ossidare le foglie ed ottenere un colore del pesto verde scuro. Disponete il basilico in un mixer, aggiungete l’aglio, il sale, i pinoli e iniziate a frullare a bassa velocità. Aggiungete il pecorino, il parmigiano e l'olio d'oliva a filo, mixate il pesto genovese a velocità minima fino a quando non otterrete una crema fluida. Trasferite il pesto genovese ottenuto in una ciotola, copritelo con un filo d'olio fino all'uso che ne farete, come condirci la pasta e gustare subito un bel piatto di pasta al pesto genovese.

ACCORGIMENTI
Se non lo usate subito conservatelo in frigo dove potete tenerlo per qualche giorno. In alternativa potrete congelarlo nei vasetti monodose o sterilizzarlo con la classica bollitura delle conserve. State attenti durante preparazione a non fare ossidare la salsa, tenete sempre bassa la temperatura di lavorazione. Le quantità che ho segnato sono approssimative perché aggiusto il pesto in corso d’opera assecondando il mio gusto personale.

domenica 2 giugno 2013

Zucchine alla scapece

Ecco un’altra ricetta tipica della cucina napoletana. Si tratta di un contorno molto spiritoso e gradevole. Il termine scapece, di origine spagnola (escabeche) sta a indicare una preparazione basata sulla frittura dell’ingrediente in questione (di solito pesce o verdura) e la successiva aromatizzazione nell'aceto. La preparazione a scapece è molto simile a quella "al carpione" (in Piemonte) e "al saor" (tipica del Veneto); tutte queste preparazioni, originariamente nacquero per meglio conservare gli alimenti e poi divennero ricette tipiche e tradizionali.  



INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 1 kg. di zucchine piccole
  • 1 spicchio di aglio
  • mezza tazzina di aceto di vino bianco
  • 20 gr. di olio evo
  • 1 ciuffo di menta
  • sale q.b.
  • olio evo per friggere

PREPARAZIONE
Lavate ed eliminate la testa e la coda delle zucchine, asciugatele bene e tagliatele a rondelle spesse circa mezzo centimetro. Mettetele su un canovaccio ad asciugare al sole per circa due ore, girandole da un lato e dall'altro, in modo che perdano un po' di acqua vegetale e quindi nel friggere assorbano meno olio. Prendete una padella in cui avrete messo olio evo abbondante e friggete nell'olio caldo le zucchine dorandole su entrambi i lati. Mano a mano che friggete ponetele in un'insalatiera da portata e alla fine condite con sale, aceto, aglio a fettine, la menta e un cucchiaio di olio a crudo. Girate e amalgamate bene, fate raffreddare e servite direttamente a tavola.

ACCORGIMENTI
Come per tutte le fritture è importante usare un olio buono e non farlo bruciare durante la frittura, regolando il fuoco in modo che sia alto quando aggiungete le zucchine e poi più basso mentre friggono. L'olio non deve mai fumare!!!! Mi raccomando anche la cottura delle zucchine: appena sono bionde toglietele dal fuoco.

sabato 1 giugno 2013

Risotto agli asparagi

Questo è un primo piatto primaverile, molto saporito, che ho scoperto da poco. Il risotto agli asparagi non è difficile da preparare, e potete fare una bella figura per il suo bel colore e profumo così intenso. Gli asparagi non sono così radicati nelle nostre abitudini alimentari quindi ero un po' scettica, ma poi mi sono dovuta ricredere perché è piaciuto molto anche alla tribù degli uomini di casa.




INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 450 gr. di riso varietà carnaroli
  • 500 gr. di asparagi
  • 80 gr. di olio evo
  • 1,5 lt. di brodo vegetale
  • 1 scalogno
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • 80 gr. di formaggio parmigiano grattugiato
  • 1 pizzico di pepe
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Lavate gli asparagi, eliminate la parte bianca e legnosa del gambo e tagliateli a pezzi. Mettete in una risottiera l'olio con lo scalogno tritato e gli asparagi, fate leggermente soffriggere.


Aggiungete il riso e lasciate sul fuoco basso per 2-3 minuti finché assorbirà il condimento. Alzate la fiamma e mettete il vino bianco, che farete evaporare. A questo punto cominciate ad aggiungere con il mestolo il brodo vegetale, e fate cuocere a fuoco basso per circa 15 minuti, girando frequentemente fino a che il riso non sarà cotto. Aggiustate di sale se necessario. A fuoco spento aggiungete il parmigiano e il pepe, servite caldissimo!!!



ACCORGIMENTI
Raccomando di usare sempre prodotti freschi e la pentola adatta. Preparate il brodo vegetale mettendo a bollire in acqua per circa un'oretta una patata, una carota, mezza cipolla, un gambo di sedano e un pomodoro. Il risotto deve rimanere "morbido".

Pollo al cognac

Questa ricetta nasce dalla mescolanza tra tradizione e innovazione, diciamo che la sua caratteristica è esaltare il sapore e il profumo di un pollo ruspante. Infatti il piatto ha bisogno di una cottura lenta e prolungata, in quanto le carni dovranno risultare morbide e rosolate insieme. E' un classico della mia tavola in occasione delle feste, fa un figurone ed è veramente squisito.


INGREDIENTI (dosi per otto persone)
  • 1 pollo intero di circa due kg.
  • 1 spicchio di aglio
  • 100 gr. di olio evo
  • 1 manciata di pepe,
  • 2 dl. di cognac o brandy
  • erbe aromatiche
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Pulite e lavate il pollo, tagliandolo lungo la parte anteriore e apritelo. Adagiatelo sul dorso in una pirofila. Salate e pepate dentro e fuori il pollo e inserite nella cavità le erbe aromatiche che più vi piacciono ( alloro, timo, rosmarino), lo spicchio d'aglio schiacciato e aggiungete anche il cognac. Poi mettetelo in forno caldo a 200° C e cuocetelo per circa un'ora, bagnandolo ogni tanto con  un po' del fondo di cottura. Durante la cottura copritelo con carta da forno, che toglierete negli ultimi 15 minuti. Prima di sfornarlo cospargetelo con un trito di erbe aromatiche fresche. Va servito in pezzi e accompagnato da patate al forno o insalatina mista.

ACCORGIMENTI
La riuscita della ricetta dipende in gran parte dalla genuinità del pollo, che deve essere rigorosamente "paesano" e "ruspante". In questi casi può essere anche più di 2 kg. e quindi avrà bisogno di un tempo di cottura più lungo, in tal caso dovrete aumentare la quota di liquidi e quindi aggiungere anche del vino bianco.