martedì 26 febbraio 2013

Torta alle noci

La torta di noci è un dolce semplice e gustoso dalla consistenza morbida con dei pezzetti di noci all'interno che, in mezzo a tanta morbidezza sono davvero ideali. Questa torta è perfetta per accompagnare un tè caldo nei freddi pomeriggi invernali. Potete servire la torta alle noci al naturale, oppure farcita con una crema al cioccolato o al mascarpone. Vi propongo una mia ricetta rivisitata che ha riscosso molti apprezzamenti.


INGREDIENTI (ø 26 cm.)
  • 200 gr. di farina di grano tenero 00
  • 150 gr. di gherigli di noci
  • 200 gr. di zucchero semolato
  • 100 gr. di burro fuso o sugna
  • 1 pizzico di sale
  • 50 gr. di miele
  • 3 uova
  • 1 bustina di lievito per dolci in polvere


PREPARAZIONE
Macinate i gherigli di noci in modo leggermente grossolano e metteteli in una ciotola, lasciando qualche gheriglio da parte.


Mescolate insieme tutti gli ingredienti e mettete l'impasto in una terrina imburrata e infarinata, aggiungete sopra qualche gheriglio a pezzetti.


Infornate in forno preriscaldato statico a 180°C e cuocete per circa 40 minuti. Fate la prova dello stuzzicadenti e sfornate, fate raffreddare e poi ponete la torta su un piatto da portata, spolverizzate con zucchero a velo e servite con polvere di cacao.


ACCORGIMENTI
La riuscita della torta dipende soprattutto dalla qualità degli ingredienti in particolare delle noci, controllate bene che siano integre e sane. Come tutti i dolci al forno è importante il tempo e la temperatura del forno. Se vi accorgete che l'impasto è troppo denso potete aggiungere un po' di latte, potete anche sostituire parte della farina con maizena o fecola di patate per renderla più soffice.

lunedì 25 febbraio 2013

Carciofi imbottiti

carciofi ripieni sono un piatto unico molto gustoso e sostanzioso, realizzato con ingredienti semplici ma in perfetta armonia tra loro. Si cucinano in molte regioni d'Italia e ogni ricetta, perciò, ha le sue caratteristiche. Quella che vi propongo è, ovviamente, la versione di mia madre e di mia nonna. I carciofi hanno origini antichissime, conosciuti dagli Egizi, Greci e Romani, furono introdotti in Europa dagli Arabi, il termine carciofo deriva infatti dall'arabo al-kharshûf e la sua coltivazione si diffuse ampiamente in Italia a partire dal XV secolo. Il carciofo è un ortaggio con un ridotto apporto calorico e alto valore nutritivo, è ricco di vitamine e di sali minerali.


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 6 carciofi grandi varietà mammola
  • 150 gr. di olio evo
  • 50 gr. di mollica di pane
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 uovo
  • 1 limone
  • 1 pizzico di pepe
  • 1 bicchiere di acqua
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Pulite i carciofi, togliete le foglie esterne più dure e i gambi, anche la barbetta interna se c'è, poi metteteli in acqua con il succo di limone. La parte più tenera dei gambi, puliti della buccia, la fate a pezzetti piccoli, che metterete in una ciotola. Nella stessa ciotola aggiungete la mollica di pane, 3 cucchiai di olio, il trito di aglio e prezzemolo e l'uovo, infine salate e pepate.


Mescolate tutti gli ingredienti, a questo punto con il ripieno preparato riempite i carciofi, che avrete già scolati dall'acqua e limone, aiutandovi con le mani. Poneteli in una casseruola che li contenga tutti ben stretti fra loro e aggiungete l'olio.


Appena l'olio comincia a friggere, aggiungete un bicchiere abbondante di acqua e pochi grani di sale doppio. Una volta raggiunto il bollore, abbassate la fiamma e fate cuocere per circa 1 ora, girandoli ogni tanto. Devono fare la crosticina, spegnete e servite, sono buoni anche freddi.


ACCORGIMENTI
Consiglio di usare la varietà di carciofi chiamata mammola romana perché grandicella, priva di spine e con poca barbetta interna. I tempi di cottura possono variare a seconda della qualità e dalle dimensioni dei carciofi, quindi controllate perché potrebbero essere pronti prima, oppure avere bisogno di altra acqua per continuare a cuocere. Mia nonna diceva che i carciofi devono cuocere nell'olio per essere buoni, quindi non vi preoccupate se l'olio vi sembra tanto, ci vuole. Ricordate che l'olio extra vergine di oliva non fa mai male!!

sabato 23 febbraio 2013

Patate al forno

Le patate al forno sono il più classico e più apprezzato dei contorni: croccanti e saporite patate a cubetti aromatizzate come più vi piace: al rosmarino, all'aglio, all'alloro, al timo......Le patate al forno sono molto semplici e sono un contorno ottimo per accompagnare i vostri secondi piatti di carne e di pesce.


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 1 kg. di patate a pasta gialla
  • un pizzico di pepe nero
  • un cucchiaio di sugna
  • olio evo q.b.
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Sbucciate e lavate le patate, tagliatele a tocchetti e lessatele in acqua salata per circa 5 minuti. Poi scolatele e mettetele in una pirofila con un filo di olio sul fondo, salate e pepate. Girate per amalgamare bene e infine mettete la sugna.


Mettete in forno caldo a 200°C e cuocete per circa 20 minuti, devono "arruscare". Mangiatele caldissime, si accompagnano bene a qualsiasi secondo piatto, in particolar  modo di carne.


ACCORGIMENTI
Oltre alla qualità delle patate, che devono essere belle asciutte e farinose, fate attenzione alla cottura e al sale per la riuscita di queste favolose patate. Chiaramente potete sostituire la sugna con olio evo.

Purpetielli affugati

I polpetti affogati sono un secondo piatto di mare tipico della cucina napoletana. Per preparare al meglio questa saporita ricetta occorrono dei polpetti veraci, facilmente riconoscibili dalla doppia fila di ventose presenti su ogni tentacolo. La mia ricetta è molto semplice ed essenziale, perché il pesce mi piace mangiarlo con i suoi profumi.



INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 1,2 kg. circa di polpetti
  • 60 gr. di olio evo
  • 250 gr. di pomodorini ciliegini
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 2 foglie di basilico
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Pulite e lavate bene i polpi, se non siete capaci fateveli pulire dal vostro pescivendolo. Mettete in una casseruola l'olio e lo spicchio di aglio, fate appena imbiondire e aggiungete i polpetti e i pomodorini, aggiustate di sale e fate affogare a fuoco basso con coperchio per circa 15 minuti('o purp adda cocere inta 'llacqua soja).


A fine cottura aggiungete il prezzemolo tritato e il basilico spezzato a mano. Serviteli ancora caldi, anche se sono così buoni da farsi mangiare anche freddi. Li potete servire anche con crostini o pane abbrustolito.


ACCORGIMENTI
Prima di tutto raccomando la qualità degli ingredienti e in particolare i polpetti, devono essere veraci del nostro mar Tirreno. La cottura dipende dalla loro grandezza, perciò è importante che non siano troppo grandi perché non devono consumare molto, massimo 30 minuti. Alcuni aggiungono al piatto anche olive nere e capperi. Con il sugo dei polpetti si possono condire anche gli spaghetti, correggendo la ricetta con un poco più di condimento e pomodoro pelato san marzano. 

giovedì 21 febbraio 2013

Pizzelle 'e cicinielli (rossetti)

Piatto tipicamente napoletano, anche se i cicinielli sono conosciuti pure in altre città di mare, con diversi nomi: bianchetti, rossetti, neonata, novellame, gianchetti, bianchino, ecc…, generalmente i piccoli neonati delle sardine e delle alici. Con questi minuti e deliziosi pesciolini, vengono preparate svariate pietanze: polpette, frittatine e queste ottime frittelle, perfette da servire come antipasto o secondo piatto, durante un pasto a base di pesce. La pesca è permessa nel periodo tra il 15 gennaio e il 15 marzo. La ricetta delle pizzelle è quella dell'isola di Ischia, pensate che mettono i cicinielli anche sulla tradizionale pizza napoletana.


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 500 gr. di farina di grano tenero 00
  • 250 gr. di cicinielli (rossetti, bianchetti)
  • 10 gr. di lievito di birra
  • 1 uovo
  • 1 pizzico di pepe
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • sale q.b.
  • olio di semi di girasole per friggere

PREPARAZIONE
Sciogliete il lievito in acqua tiepida, unitelo poi alla farina e all'uovo, mescolate bene, deve risultare un impasto semiliquido, tipo pastella. Fate lievitare per circa un paio d'ore, a lievitazione ultimata aggiungete i cicinielli, aggiustate di sale e pepe, amalgamateli con un cucchiaio alla pastella delicatamente e aggiungete il prezzemolo tritato.


Formate, aiutandovi con due cucchiai, delle palline e friggete in olio bollente. Rigirate con un cucchiaio di legno fin quando non si sono dorate in modo uniforme. Scolatele prelevandole con una pinza e adagiatele per qualche secondo su carta assorbente da cucina, per eliminare l'olio in eccesso. Servite le frittelle bollenti, una vera squisitezza!!

ACCORGIMENTI
Assicuratevi della freschezza dei rossetti, cucinateli subito perché non si conservano per più di un giorno. Come in tutte le fritture state attenti alla temperatura dell'olio, contrariamente al solito per friggere il pesce non uso olio evo ma quello di semi di girasole.

Alici fritte

Le alici sono pesci azzurri, economici e nutrienti, fritte è "a morte loro", come le faceva mia madre. Sono buone da mangiare bollenti, appena tolte dall'olio, anche come antipasto.


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 750 gr. di alici fresche
  • farina di grano tenero 00 q.b.
  • sale q.b.
  • olio di semi di girasole per friggere

PREPARAZIONE
Togliete la testa e le interiora delle alici, lavatele bene sotto acqua corrente. Scolatele e asciugatele leggermente, poi passatele nella farina. Dopo averle infarinate, mettetele velocemente a friggere in olio bollente per un paio di minuti, girando da entrambi i lati. Servite le alici fritte bollenti su carta assorbente, e mangiatele subito!!


ACCORGIMENTI
Non le fate cuocere troppo, devono essere croccanti ma non dure. A me piacciono senza deliscare, come le faceva mia madre e le fanno tuttora nelle trattorie.

Orecchiette al pomodoro e ricotta salata

Questo piatto è tipico della cucina pugliese, buono come sanno essere i piatti semplici e genuini della tradizione italiana. La preparazione è davvero elementare e la buona riuscita della ricetta è legata quasi esclusivamente alla scelta degli ingredienti: le orecchiette innanzitutto che, se volete, potete provare a fare voi, la ricotta salata e il pomodoro. Le orecchiette al pomodoro e cacioricotta sono l'ideale per un pranzo leggero ma appetitoso!


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
per la pasta:
  • 500 gr. di farina di semola di grano duro
  • acqua q.b.
per il sugo:
  • 1 kg. di pomodori san marzano
  • 100 gr. di olio evo
  • mezza cipolla ramata
  • 1 rametto di basilico
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Per la preparazione della pasta si rimanda al post "orecchiette". Per fare il sugo, lavate i pomodori e metteteli in pentola con pochissima acqua. lasciateli bollire fin quando non si saranno ammorbiditi. Toglieteli dalla pentola e passate con un passatutto per ricavarne la salsa da usare per il sugo. In un'altra pentola mettere l'olio la cipolla tritata e alcune foglie di basilico. Fate soffriggere a fuoco basso senza far bruciare, poi aggiungete la salsa di pomodoro preparata in precedenza e lasciate cuocere per circa un'oretta.


Cuocete in abbondante acqua salata le orecchiette, scolate bene e condite con il sugo ed ulteriori foglie di basilico spezzettate a mano, mescolate e amalgamate il tutto.


Servite con abbondante cacioricotta e un mestolo di sugo.

ACCORGIMENTI
Se non avete voglia o tempo di preparare in casa le orecchiette, le potete acquistare già pronte. A questo punto preparare questo piatto sarà veramente facile. Potete usare anche i pelati, passandoli al passatutto.

Orecchiette

Questo formato di pasta è tipico della Puglia, anzi è il simbolo della cucina pugliese. Infatti in questa regione non c'è casa o ristorante che non abbia nel menù un piatto di orecchiette, che vengono spesso cucinate con le cime di rapa o con ricotta salata. Non essendo una tradizione irpina ho imparato tardi a farle, quindi ancora non sono proprio pratica, ma me la cavo.



INGREDIENTI
  • farina di semola di grano duro
  • acqua q.b.

PREPARAZIONE
Mettete sulla spianatoia la farina e, mentre si aggiunge un po' alla volta l'acqua tiepida, continuate ad impastare per almeno una decina di minuti, l'impasto deve risultare abbastanza sodo. Considerate che ci vogliono circa 800 gr. di pasta per sei persone, in quanto la farina di semola presente nell'impasto rende meno di quella con farina di grano tenero. Per quanto riguarda le dosi, vi consiglio di usare un pugno abbondante di farina a testa. La preparazione di questi tipi di impasti è semplice ma insidiosa perché il segreto è la consistenza giusta, morbida ma soda, inoltre è fondamentale il riposo di almeno mezz'ora dopo averla impastata. Si allungano vari pezzi di impasto fino ad avere una larghezza di circa 1 cm, poi si tagliano a tocchetti di circa 1 cm.(la lunghezza di un unghia). Ora usando un coltello abbastanza largo esercitate una pressione sui pezzetti, schiacciandoli col la punta fino ad avere dei dischetti di pasta. Mantenendo la stessa pressione, trascinateli sul piano in modo che il disco si arricci intorno alla lama. Appoggiate ora il coltello al polpastrello del pollice e fate fare un giro al coltello verso il centro del disco per poi applicare la pressione del pollice necessaria a formare la gobba (tipo una conchiglia). Staccate l'orecchietta dal dito e mettetela ad asciugare sulla piano con la cavità verso il basso. Mettetele ordinate su un canovaccio pulito e lasciatele riposare per almeno un'ora prima della cottura.


ACCORGIMENTI
Considerate che la riuscita di qualunque pasta a mano sta nella qualità della farina, nella consistenza dell'impasto, il riposo dell'impasto prima della lavorazione (tenendolo ben coperto per non farlo asciugare) e infine tanta buona volontà.

lunedì 18 febbraio 2013

Torta col sanguinaccio

Il sanguinaccio è una crema dolce a base di cioccolato, viene tradizionalmente preparata nel periodo di carnevale per accompagnarla alle chiacchiere. Si prepara con sangue fresco di maiale, che gli fornisce un caratteristico retrogusto ferroso. In alcune regioni italiane, la vendita al pubblico del sangue di maiale è vietata, per questo motivo la preparazione dovrebbe avvenire solo immediatamente dopo la macellazione del maiale. Infatti io lo preparo solo quando posso procurarmi il sangue fresco e di provenienza sicura. Io l'ho preparato per carnevale e invece di gustarlo con le chiacchiere, come si fa di solito, ho voluto fare una crostata doppia ripiena di sanguinaccio.


INGREDIENTI (ø 26 cm.)
per la pasta frolla:
  • 500 gr. di farina di grano tenero 00
  • 200 gr. di sugna
  • 200 gr. di zucchero semolato
  • 1 pizzico di sale
  • 3 uova
  • scorza di limone
per il sanguinaccio:
  • 1 lt. di sangue fresco di maiale
  • 150 gr. di farina di grano tenero 00
  • 150 gr. di cacao amaro
  • 800 gr. di zucchero semolato
  • 50 gr. di sugna o burro
  • 0,5 lt. di latte
  • 1 bicchiere di acqua
  • scorza di arancio

PREPARAZIONE
Per la preparazione della pasta frolla si rimanda al suo post. Per la crema mettete sul fuoco il sangue di maiale scoagulato e filtrato insieme al latte e lo zucchero, aggiungete la farina setacciata poco per volta, il cacao e infine la sugna o il burro e la scorza di arancio. Fate cuocere lentamente fino alla densità desiderata.


Preparate con l'impasto di pasta frolla due dischi. In una tortiera imburrata mettete uno dei dischi di pasta frolla e bucherellate il fondo, aggiungete all'interno il sanguinaccio preparato, poi ricoprite con l'altro disco di pasta frolla.


Infornate per circa 30 minuti a 180°C, avendo prima bucherellato la superficie della torta. Sfornate e fate raffreddare.


Quando si è raffreddata ponetela in un piatto largo da portata e spolverizzate con zucchero a velo.

ACCORGIMENTI
Potete anche fare delle monoporzioni, tortini al sanguinaccio, oppure in alternativa preparare una semplice crostata.


Siccome la crema viene cotta una seconda volta in forno, state attenti a non farla troppo solida. Se non siete sicuri sulla provenienza del sangue di maiale, potete sostituirlo con cioccolato fondente, ma in questo caso la ricetta e le proporzioni degli ingredienti cambiano, ma francamente diventa un altro dolce.

domenica 17 febbraio 2013

Liquore di basilico

Un amaro da gustare a fine pasto a base della pianta più usata in cucina. Questo fantastico liquore al basilico, fatto in casa, è perfetto come digestivo, dopo una cena abbondante, in compagnia di amici e parenti. Dal sapore particolare e fresco, questo liquore dà subito sollievo a una pancia piena. Semplicissima questa ricetta e anche veramente squisita! Per variare nel genere ma rimanere nel campo dei digestivi, ideale anche con granite e sorbetti.


INGREDIENTI
  • 1 lt. di alcool di buona qualità 95°
  • 10 mazzetti di basilico (circa 100 foglie grandi)
  • 500 gr. zucchero semolato
  • 0,5 lt. di acqua

PREPARAZIONE
Raccogliete le foglie di basilico la mattina presto per evitare che il sole disperda il profumo, lavatele sotto acqua corrente e asciugatele bene con un panno asciutto.


Quando sono perfettamente asciutte mettetele in un vaso a bocca larga e a chiusura ermetica, aggiungete l'alcool, chiudete per bene e lasciatele macerare per circa 30 giorni. L'alcool deve contenere tutte le foglie di basilico. Ogni due giorni scuotete il vaso per un paio di minuti. Mettete il vaso al riparo dalla luce.


Quando il tempo è passato, preparate uno sciroppo con l'acqua e lo zucchero e fatelo raffreddare. Nel frattempo filtrate l'alcool separandolo dalle foglie e unitelo allo sciroppo già raffreddato. Versate il liquore ottenuto in una bottiglia, l'infuso deve riposare per almeno un mese. Controllate ogni 15 giorni la formazione di depositi e ridecantate e filtrate su carta velo. Ripetete l'operazione fino a quando otterrete un liquore trasparente, brillante e senza depositi.

ACCORGIMENTI
La preparazione è semplice ma prevede dei lunghi tempi per permettere alle varie componenti del basilico di estrarre le essenze col procedimento di estrazione a freddo. Un consiglio che posso dare è quello di "auto prodursi" il basilico, a casa mia è prassi avere almeno un vasetto di basilico sulla finestra, basta che impiantate un mazzetto di basilico che normalmente viene venduto con le radici, e lo cimate ogni tanto senza farlo mai fiorire. In questo modo, le foglie utilizzate non avranno le varie sostanze che vengono usate durante la coltivazione.

sabato 16 febbraio 2013

Bucatini al soffritto di maiale ('o zoffritto)

Questo è un piatto tipico irpino della tradizione contadina. Il soffritto è una zuppa piccante a base di frattaglie di maiale, con cui condiremo i bucatini. Per questa preparazione si utilizzano i polmoni, il cuore, la milza, la trachea, il diaframma, i reni. Il soffritto di maiale è un piatto molto povero e proletario, si preparava infatti con gli scarti della macellazione del maiale. Nella mia preparazione aggiungo anche una parte di carne meno pregiata, che corrisponde alla zona del collo. Noi mangiamo 'o zoffritto con i bucatini, ma è ottimo anche mangiarlo da solo accompagnato da fette di pane abbrustolito.


INGREDIENTI 
  • 1 coratella di maiale (circa 2 kg.)
  • 1 kg. di carne di maiale di taglio meno pregiato (collo)
  • 200 gr. di sugna
  • 1 kg. di passata di peperoni piccanti
  • 750 gr. di passata di pomodoro
  • 10 foglie di alloro
  • sale q.b.



PREPARAZIONE
Lavate bene tutte le interiora (polmone, cuore, esofago, milza, lingua, rognoni, diaframma), tagliate a piccoli pezzi e tenete per un paio d'ore in acqua fresca che cambierete di tanto in tanto fino a quando non apparirà più arrossata di sangue.


Fate sgocciolare e asciugate accuratamente tutti i pezzi. In una pentola capace e larga di fondo, fate riscaldare la sugna e poi aggiungetevi i pezzi di interiora che farete rosolare a fuoco vivace.


Essiccato il liquido di cottura, aggiungete la carne fatta anch'essa a pezzi. Fate finire di rosolare il tutto, poi aggiungete la conserva di peperoni e di pomodori, l'alloro e aggiustate di sale. Una volta tornato il bollore, diminuite la fiamma e lasciate cuocere per circa  2 ore, senza addensare troppo il sugo.


Nel frattempo lessate i bucatini in abbondante acqua salata e scolate al dente, condite la pasta con un bel mestolo di soffritto e servite con una foglia di alloro fresco. Il soffritto che rimarrà potete conservarlo in frigo per qualche giorno o anche congelarlo in porzioni. Se lo volete mangiare a zuppa, preparate alcune fettine di pane biscottato al forno, disponetene due o tre in ogni piatto e ricoprite con il soffritto; buono anche con il pane abbrustolito e fatto a tocchetti.

ACCORGIMENTI
Siccome la preparazione di questo piatto è abbastanza elaborata e le quantità sono abbondanti, io preparo diverse vaschette e poi le congelo. Diciamo che sei persone ci possono mangiare anche quattro volte, quindi regolatevi sulle quantità. Chiaramente se lo consumate a zuppa dovete raddoppiare le dosi. Fate attenzione alla provenienza del maiale, perché le interiora non potete comprarle dal vostro macellaio in quanto è proibita la vendita, quindi bisogna procurarsele direttamente dal contadino, quando ammazza il maiale per uso personale.

Lasagne di Carnevale

Ecco dunque l'ennesima lasagna, che ormai vi ho proposto in tutte le salse, questa volta però parliamo della vera lasagna di carnevale , come la faceva mia madre, ricca di tanti ingredienti: una vera trasgressione. La sua capacità di resistere ai secoli nelle case come nei ristoranti, nelle trattorie e nelle gastronomie è dovuta alla sua bontà, come pietanza che piace a tutti....viva la lasagna!


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 500 gr. di pasta di semola di grano duro formato lasagna
  • 500 gr. di manzo (taglio pettola di spalla o braciola)
  • 300 gr. di maiale (taglio pancetta o costata)
  • 1,5 kg. di passata di pomodoro
  • mezza cipolla ramata
  • 150 gr. di olio evo
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 pizzico di pepe
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • sale q.b. 
per il ripieno:
  • 1 scamorza (o mozzarella, fiordilatte)
  • 200 gr. di macinato di vitello
  • 1 uovo
  • 1 fetta di mollica di pane raffermo
  • 100 gr. di parmigiano grattugiato
  • 1 pizzico di pepe
  • 2 uova sode
  • 250 gr. di ricotta vaccina
  • olio evo per friggere
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Per la preparazione del ragù si rimanda al post "ragù misto e maritato". Tagliate a piccoli tocchetti la scamorza e tenetela da parte. Preparate delle polpettine: mettete in una ciotola il macinato, l'uovo, la mollica di pane, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, sale e pepe, poi amalgamate bene e formate delle palline. Fate friggere le polpettine in olio evo e mettetele in un piatto, perché poi vi serviranno nel ripieno delle lasagne. Una volta terminata la preparazione del ragù e degli elementi del ripieno, sistemateli in modo da essere agevole il montaggio delle lasagne nella teglia.


Lessate le lasagne in abbondante acqua salata, a metà cottura scolatele bene e mescolatele nella pentola con due mestoli abbondanti di ragù. Prendete una bella teglia larga, aggiungete qualche mestolo di ragù su tutto il fondo, poi adagiate le lasagne una alla volta badando di coprire anche i lati della teglia, facendo in modo che tra una lasagna e l'altra ci sia sempre il sugo.


Quando avrete messo la terza parte delle lasagne fate uno strato con metà scamorza, tagliata a pezzetti, una manciata di parmigiano grattugiato, metà delle polpettine, un uovo sodo tagliato a fette e metà ricotta.


Coprite con almeno due mestoli di ragù. Aggiungete un'altra parte di lasagne sempre nello stesso modo e fate un altro strato di ripieno, come descritto prima.


Ricoprite con le ultime lasagne rimaste e rifinite con abbondante parmigiano e ragù, ripiegando verso l'interno le lasagne che ricoprivano i bordi laterali della teglia.


Cuocete in forno statico a 200°C per circa 40 minuti, fino a formare sulla superficie la crosticina.


ACCORGIMENTI
Per la buona riuscita delle lasagne al forno è importante mantenere le proporzioni tra ragù e lasagne che deve essere di circa tre a uno (per 0,5 kg. di lasagne ci vuole 1,5 lt. di ragù). Fate attenzione che siano sempre ben separate, altrimenti si incollano e diventano sgradevoli. Usate sempre ingredienti freschi e genuini. Io di solito scelgo le lasagne ricce ma vanno bene anche quelle senza il bordo orlato.