lunedì 26 novembre 2012

Calamarata al ragù di cernia

Questo piatto è per i palati raffinati, in quanto si apprezza il profumo della cernia. La varietà più diffusa nei nostri mari è la specie bruna, che è un pesce di fondale roccioso con carni bianche pregiate. In verità la cernia si può cucinare in vari modi ma io la preferisco a zuppa, in umido arricchita con altro pesce, o al "ragù", con cui condire la pasta. In questo modo avrete con un'unica ricetta il primo e secondo piatto.


INGREDIENTI (dosi per sei persone)
  • 500 gr. di pasta di semola di grano duro formato calamarata (o mezze maniche,mezzi paccheri)
  • 1 cernia di circa 1 chilo
  • 100 gr. di olio evo
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 quarto di cipolla bianca
  • 500 gr. di pomodori pelati
  • 1 ciuffo di basilico
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Prima di tutto eviscerate e desquamate la cernia, sciacquatela bene sotto acqua corrente. In una padella molto capiente mettete l'olio con lo spicchio d'aglio e la cipolla tritata, fate appassire gli odori e aggiungete i pomodori pelati privati dai semi e spezzettati. Quando comincia il bollore calate nel sugo delicatamente il pesce, aggiustate di sale, coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti. Il pesce rilascerà l'acqua di cottura, fate attenzione a non fare rapprendere troppo il sugo, che deve rimanere semibrodoso. Come tutto il pesce, la cernia sarà cotta quando l'occhio diventa bianco. Nel frattempo lessate in acqua salata la pasta e scolatela al dente, togliete la cernia dal sugo e mettetela in un piatto da portata.


Amalgamate sul fuoco la pasta nel ragù di cernia e servitela calda con una manciata di basilico e prezzemolo tritato fine.


Lasciate un po' di ragù da mettere sulla cernia che mangerete come secondo piatto, accompagnato se volete da patate lesse all'insalata o altro tipo di verdura cotta.

ACCORGIMENTI
Tutti i piatti a base di pesce sono abbastanza semplici da cucinare e la loro bontà dipende dalla freschezza della materia prima, cioè del pesce stesso. Si dice infatti che il pesce dopo tre giorni puzza, pertanto se non potete avere quello fresco usate un buon surgelato, non sarà lo stesso risultato ma ci si può accontentare. In questa ricetta è importante il legame tra il ragù e la pasta: non troppo denso, né troppo liquido.

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